Fatti per le imprese
Il valore della bilateralità artigiana

Un sistema consolidato che unisce il passato al futuro attraverso un presente che è storia

Il valore della bilateralità artigiana

A quasi due anni dall’inizio della pandemia, in un momento in cui la morsa del virus non rallenta e non lascia ancora intravedere la possibilità di lasciarsi tutto alle spalle, si possono tuttavia iniziare a tirare delle somme rispetto alla capacità di tenuta e reazione di alcuni sistemi, tra cui la nostra Bilateralità Artigiana. In questa analisi non si può prescindere dal fondere il consolidato modello avviato sin dai primi anni novanta, con le sfide future tese alle riforme, resilienza e transizione economica e produttiva. Per comprendere appieno il fenomeno della Bilateralità Artigiana e la sua capacità di interpretare e governare i fenomeni sociali, produttivi e normativi del nostro Paese, occorre ripercorrere l’excursus storico che l’ha vista nascere e consolidarsi nel tempo.

Nasce nei primi anni ’90 come Ebna

L’articolato sistema della bilateralità artigiana, nella sua prima espressione di Ebna (ente Bilaterale Nazionale dell’Artigianato) nasce nei primi anni ’90 tra le Parti Sociali (Cna, Confartigianato, Casa, Clai e Cigl, Cisl e Uil) recependo l’Accordo Interconfederale del 1988, per dare una risposta omogenea ed efficace ai fabbisogni di sostegno al reddito sia alle imprese, sia ai lavoratori in esse impiegati, facendosi precursore di un modello antesignano del moderno welfare. Le parti sociali costituenti, con estrema lungimiranza, hanno saputo cogliere anticipatamente l’inesorabile trend di trasferimento delle diverse forme di welfare dall’apparato pubblico (Welfare State) ai soggetti privati. Così, nel dover costruire un modello di welfare, la bilateralità si è da sempre ispirata a valori etico-sociali ben determinati riconoscendo prestazioni a supporto dello sviluppo imprenditoriale in campi di intervento che riguardano investimenti produttivi, qualità e brevetti, maggiore sicurezza degli ambienti di lavoro, formazione, eventi di forza maggiore, ristrutturazioni; ovvero, nei confronti dei lavoratori sostenendo loro nell’ambito della genitorialità, dell’istruzione e formazione dei figli, sostegno in caso di sospensione dal lavoro e fragilità.

Nel 2001 si costituisce Fondartigianato

Nel giugno 2001, si costituisce Fondartigianato, il primo fondo paritetico a nascere nel nostro Paese con lo scopo di accrescere la formazione e le competenze all’interno delle imprese aderenti con piano formativi sempre al passo con i tempi e l’evoluzione tecnologica e produttiva del mondo del lavoro.

Nel 2012 il Fondo Integrativo Sanitario Sanarti

Nel 2012, si fonda il Fondo Integrativo Sanitario Sanarti, che, ad oggi, rappresenta il miglior prodotto assicurativo nell’ambito della sanità integrativa per il rapporto tra prestazioni previste dal piano sanitario e costi di adesioni. Sempre nel 2012 nascono gli Organismi Paritetici in tema di Sicurezza con competenze nell’ambito della rappresentanza dei lavoratori e relativi obblighi previsti dal T.U. 81/2008.

Nel 2015 il Fondo di Solidarietà Bilaterale

Infine, ma non per ultimo, a decorrere dal 2015, con la riforma degli ammortizzatori sociali, si costituisce il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato che interviene a sostegno del reddito per i dipendenti delle imprese artigiane sospesi per contrazione dell’attività produttiva.

Il sistema sinteticamente sopra descritto, che rappresenta un modello fiore all’occhiello del sistema di relazioni sindacali, in questi ultimi decenni, ha garantito risposte e presidio su temi di vitale importanza per tutta la categoria rappresentata, arginando situazioni di eterogeneità e difformità di tutele che avrebbero sicuramente danneggiato il settore creando lacune e dumping economico-sociali non trascurabili. Questo meccanismo ha assicurato nel tempo pace e coesione sociale ed economica, interessando il 95% del tessuto produttivo del nostro Paese composto da questa tipologia di imprese. Quest’ultime, in assenza di questa struttura, sarebbero state abbandonate al loro destino, prive di quella forza negoziale e di competitività necessarie per poter sopravvivere all’interno dei mercati.

Si tenga presente che non esiste, negli altri comparti produttivi, un’esperienza contrattuale e sindacale al pari della nostra bilateralità. Anzi, è vero il contrario. Si pensi ai principali contratti dell’industria (Federmeccanica ed Unionmeccanica sono partiti nel 2016/17 e, nell’introdurre forme di welfare, in barba a qualsiasi valore etico-sociale del lavoro, si sono limitati ai flexible benefits, ovvero, “buoni acquisto”, barattando in tal modo quote di salario con forme di “supermercati virtuali” finalizzati al semplice consumo); altresì, il fondo intercategoriale delle PMI Confapi, è nato anagraficamente con decenni di ritardo rispetto alla Bilateralità Artigiana e, ancora oggi, riconosce prestazioni di gran lunga inferiori sia in termini di quantità, sia in termini di qualità lasciando il testimone alla miriade della contrattazione aziendale. E’ noto a tutti quanto costi, all’interno di una qualsiasi azienda, la contrattazione di secondo livello in termini economici ed in termini di tensioni!

Il successo e la funzionalità del nostro sistema di Bilateralità lo si riscontra in numerose occasioni. Basti pensare che il legislatore del 2015, pur essendo espressione di quella forza di Governo “rottamatrice” che duramente attaccò i “corpi intermedi”, non poté sottrarsi dal riconoscere ed affidare alla nostra Bilateralità un ruolo determinate nel processo di riforma che si intendeva attuare. Infatti, il D.Lgs. 148/2015 che riformò tutti gli ammortizzatori sociali, all’art. 27, nell’introdurre i fondi di integrazione salariale, espressamente cita: “……. in riferimento ai settori dell'artigianato e della somministrazione di lavoro nei quali, in considerazione dell'operare di consolidati sistemi di bilateralità e delle peculiari esigenze di tali settori, le organizzazioni sindacali e imprenditoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale hanno adeguato alla data di entrata in vigore del presente decreto le fonti normative e istitutive dei rispettivi fondi bilaterali, ovvero dei fondi interprofessionali di cui all'articolo 118 della legge n. 388 del 2000….” .

La conferma del funzionamento in occasione della pandemia

La vera conferma sul funzionamento di questo meccanismo si è avuta poi in occasione della pandemia. Al riguardo si evidenzia la significativa capacità di reazione che la bilateralità ha avuto in risposta alla crisi pandemica che iniziava a dilagare. Infatti, in data 26 febbraio 2020, ovvero, solo tre giorni dopo il famigerato 23 febbraio, allorquando si iniziavano a palesare le prime avvisaglie della pandemia che nel volgere di poche ore avrebbe portato alle prime chiusure, la Parti Sociali hanno sottoscritto un accordo interconfederale attraverso il quale mettevano a disposizione, per quelle imprese artigiane costrette a chiudere e/o ridurre l’attività a causa della pandemia, tutte le risorse economiche presenti nelle casse del FSBA introducendo un assegno con causale Covid19. Questo modello, assunto quale “best practice”, verrà successivamente mutuato dal Governo con quasi un mese di ritardo, ovvero, con il Decreto Legge “Cura Italia” entrato in vigore il 17 marzo 2020. Con questo provvedimento normativo, recependo le risorse economiche proveniente della UE, il Governo ha istituto un ammortizzatore sociale “straordinario” con causale Covid19. Vi è di più. FSBA, intervenendo da subito con le sue risorse disponibili, ha provveduto a liquidare le somme nell’arco di un solo mese e quindi le aziende, rispetto alle primissime settimane di chiusura e/o riduzione di lavoro, hanno ricevuto nel volgere di poche settimane tutte le provvidenze. Diversamente, con l’entrata in vigore del Cura Italia, che ha dirottato tutto l’impianto di ammortizzatori sociali con causale Covid19 sotto la stessa cassa, si sono iniziati a registrare i primi ritardi nei pagamenti e lungaggini burocratiche impastoiate tra la Corte dei Conti, Ragioneria di Stato e Banca d’Italia con gravi ripercussioni sulla stabilità delle piccole aziende già fortemente provate della situazione pandemica in generale. Accanto alla rapida e sagace reazione di FSBA, anche tutte le altre articolazioni della Bilateralità hanno saputo reagire con tempestività ed efficacia. Nello specifico Fondartigianato già nel mese di maggio 2020, a soli due mesi di distanza dall’inizio della pandemia, aveva già attivato delle linee di formazione rivolta a coloro che dovevano apprendere nuove modalità di prestazione lavorativa per contenere i contagi. Ancora, alla vigilia della riapertura delle imprese nel mese di maggio 2020 gli Organismi Paritetici avevano implementato i protocolli sicurezza per consentire a migliaia di imprese di poter ripartire in sicurezza e nel rispetto delle norme speciali previste al fine del contenimento del virus. Infine, ma non per ultimo, il fondo Sanarti che durante questi mesi di pandemia ha introdotto prestazioni speciali per ricoveri da Covid19, quarantene, tamponi e vaccini.

Il Governo ne ha riconosciuto la validità

La capacità di risposta ad una situazione così eccezionale, sconosciuta, inaspettata e repentina di un meccanismo che racchiude in sé migliaia di realtà tra loro eterogenee e articolato su tutto il territorio nazionale, è significativo di un meccanismo consolidato, flessibile ed efficace. Questa considerazione è tanto vera che, nella annunciata legge di riforma degli ammortizzatori sociali, la quale in un primo momento sembrava voler andare nella direzione di uno strumento unico per tutti, il Governo, virando nettamente rispetto a questa prima direzione intrapresa, proprio prendendo a riferimento l’operatività del Fsba quale “best practice”, ha optato per il cosiddetto principio dell’Universalismo Differenziato che salvaguarda l’esistenza del nostro fondo e la sua operatività, confermando la bontà del nostro sistema. Tale valore è stato espressamente riconosciuto dallo stesso Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in diverse occasioni pubbliche tra cui la nostra Assemblea Nazionale del 10 dicembre u.s..

In conclusione, nel riscontrare il successo della nostra Bilateralità che arriva dal passato, passando da un presente che è storia (la pandemia contro la quale ancora oggi lottiamo, sarà studiata dalle generazioni future sui libri di storia!), avendo superato a pieni voti tutte le prove, guarda al futuro introducendo misure e prestazioni sia come sostegno all’imprenditorialità sia ai lavoratori, nonché alla formazione e sicurezza, pienamente inserite nel solco della sostenibilità, transizione e, in generale, in tutte le direttrici che ci vengono indicate dal passaggio storico che stiamo attraversando, pronta ad accogliere le nuove sfide!

CONSULENZA E RELAZIONI INDUSTRIALI
POLITICHE DEL LAVORO
Alessandra Mei